giovedì 29 maggio 2014

IL DOPING NELLO SPORT di Leggero Alessia classe 5^I a.s. 2013/14


Il doping nello sport

'Doping' è ormai una parola che da qualche anno è alla ribalta dellecronache sportive. Purtroppo, troppo spesso non si parla più di vittorie, successi, nuovi record stabiliti, bensì di inchieste per doping, squalifiche, raggiri.

Ma in realtà cos'è questo doping di cui si parla tanto? Vanno sotto il nome generico di doping tutta una serie di preparati chimici che servono per potenziare la prestazione sportiva, per annullare la sensazione di dolore o fatica, per accrescere la massa muscolare.

Com'è risaputo, la legge italiana non prevede un regolamento precisoper la gestione di questi preparati; in pratica, chi fa uso di questi preparati non commette reato, quindi non incorre in sanzioni civili né penali, ma soltanto in squalifiche comminate dai comitati sportivi, poiché solo in quel campo hanno commesso una violazione. Tuttavia, anche lefederazioni sportive non sono d'accordo né sulle sostanze proibite, né sull'applicazione delle sanzioni.

I controlli anti-doping vengono effettuati all'inizio delle gare, tramite il prelievo di 2 campioni di urine; i primi controlli vengono effettuati su un primo campione e, se risultano positivi, vengono confermati dalle analisieffettuate sul secondo campione. Non sempre però le sostanze dopantivengono riconosciute, poiché spesso sono talmente simili a quelle prodotte dall'organismo che i controlli non riescono a 'stanarle' e poi non sempre i metodi per analizzare le urine in cerca di sostanze dopanti sono adeguati alle sottigliezze e ai sistemi che vengono escogitati per sfuggire ai controlli.

Va anche detto, e non è un'affermazione secondaria, che le sostanze dopanti sono spesso nocive per la salute. A fronte di risultati nello sport e nel proprio aspetto fisico, gli sportivi devono fare i conti con effetti collaterali non molto 'secondari'.

Gli stimolanti, per esempio, agiscono sulla stanchezza e sulla sensazione di dolore, permettendo così allo sportivo di andare ben oltre i propri limiti. Gli stimolanti però, in caso di abuso, possono portare ad unoscompenso cardiaco, dovuto principalmente all'aumento di battiti e di pressione e possono provocare dipendenza.

Anche gli analgesici servono per alleviare il dolore che potrebbe inficiare la prestazione sportiva dopo un incidente o un trauma (per esempio ciò che accade ai calciatori quando hanno problemi ai legamenti o alle ginocchia). Queste sostanze sono sicuramente pericolose, perché danno assuefazione.

Molto conosciuti sono gli anabolizzanti, che grande successo e fama hanno avuto soprattutto durante gli anni '80, quando era di moda ilbody building, l'apparenza fisica e la dimostrazione del corpo statuario. Gli anabolizzanti, infatti, vengono utilizzati per accrescere la massa muscolare; sono ormoni maschili naturali che inducono cambiamenti durante la pubertà dei giovani maschi.

Gli anabolizzanti artificiali, invece, portano all'esasperazione questi cambiamenti e provocano, a lungo andare, tumori al fegato, danni alsistema cardiocircolatorio, impotenza e sterilità.

Altre due categorie meno conosciute sono quelle dei diuretici e degli ormoni peptidici; i primi sono utilizzati in quelle discipline in cui il peso è fondamentale, poiché permettono allo sportivo di calare di peso, grazie all'eliminazione dei liquidi; i secondi, invece, incidono sulla prestazione sportiva vera e propria in quanto stimolano la produzione di altre sostanze preposte all'ossigenazione dei tessuti e al controllo di emozioni e stress. I primi possono provocare danni alla circolazione e aireni, i secondi possono incidere negativamente su tutto il corpo, in quanto bloccano la produzione naturale delle sostanze naturali.

Leggero Alessia classe 5 I

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